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venerdì 26 febbraio 2016

"Quello che corre"" sta correndo in crowdfunding


Questo è il mio progetto narrativo.
Sta correndo su bookabook, una casa editrice che si prefigge di far raggiungere un obiettivo economico ai progetti in cui crede, attraverso la raccolta fondi dei sostenitori del progetto. Se tale obiettivo verrà raggiunto, il libro sarà editato, impaginato, pubblicato, distribuito nelle librerie, e anche inviato a chi lo aveva sostenuto(in ebook o cartaceo a seconda del sostegno economico).
Se non verrà raggiunto l'obiettivo, la casa editrice scioglierà il contratto e verranno restituiti i soldi a tutti i sostenitori del progetto.
Ho scritto questo libro perché - il più banale dei motivi - avevo qualcosa da scrivere; nulla di pretenzioso, per carità; tuttavia sentivo l'urgenza di far uscire tre-quattro cose che avevo in testa.
Su cosa?
Su fatti personali, sulle relazioni amorose e sulle relazioni tra amici, che sono diventate negli ultimi anni molto più liquide, fluide, soggette a cambiamenti repentini, ma anche per questo più significative quando resistono agli insulti del tempo.
Sul mondo del lavoro radicalmente mutato, negli ultimi venticinque anni, in una piccola città legata a doppio filo ad una fabbrica: le acciaierie.
Su Piombino, che fa da sfondo agli avvenimenti narrati, dove sono cresciuto e ho vissuto fino a vent'anni. Ora l'aria a Piombino è pulita. Gli altoforni sono spenti, le ciminiere che si vedono nella foto in alto non buttano più alcun tipo di fumo, e gran parte delle persone che lavoravano in fabbrica è attualmente in cassa integrazione. Ecco, volevo parlare anche di questo tempo sospeso, dove si passa da un progetto industriale ad un altro, dove si gioca lievemente con i destini di migliaia di persone.
E volevo anche parlare di quanto possa essere bello correre, correre a Piombino.
Qui c'è il link al mio progetto

mercoledì 10 febbraio 2016

Cuore ruvido

Da qualche giorno avverto sensazioni di disagio fisico legate ad una mia decisione.
Respiro, e non ce la faccio a espandere completamente il torace, come se l'aria che inspiro fosse troppa e mi arrendo, e ricomincio.
Nel basso ventre avverto un tremolio diffuso, un disagio che si estende anche verso l'alto.
Il cuore, con il suo battito fa dei tonfi così forti che li avverto anche nella mia testa. Ho un cuore impastato, ruvido, una ruvidità che fa rumore e mi sveglia di notte.
Ogni tanto ci ripenso, vorrei tornare sui miei passi, ma sono la stessa persona che ha preso questa decisione alcuni giorni orsono, e non so che pensare. Le scelte lasciano sempre imperfezioni e sbavature sul loro cammino; a volte ti portano su un sentiero sbagliato.
Vorrei che qualcuno saggio e bravo e sereno, decidesse per me.